domenica 26 ottobre 2008

Ultime dal laboratorio

Il titolo é ''Ultime dal laboratorio'', ma il laboratorio non é il mio, questa volta.
Un mio amico, anch'egli dottorando (in Italia, il tapino) e mio ex compagno di facoltà, mi ha spedito un paio di articoli riguardanti l'effetto di certe leggi varate dal nostro premier, che potrebbe essere interessante leggere.
I problemi di cui leggerete non esistono in paesi ''normali'' come la Danimarca, ma in paesi un po' strani come il nostro esistono da venti e più anni, con conseguenze infauste per la salute dell'istruzione superiore del già tartassato stivale.
La facoltà di chimica che ho frequentato per 5 anni era, ed é tuttora, in mano a persone la cui età media si aggira intorno ai 60 anni. Per carità, persone in gambissima, ma che, per un motivo o per un altro, non hanno mai trovato ''successori'', cioé persone che avessero l'età giusta e la giusta esperienza per sostituirli. Si é venuto a creare, quindi, un ''buco'' generazionale nella ricerca. Pochissimi sono coloro che, lavorando stabilmente nella facoltà, abbiano un'età compresa tra i 30 ed i 45 anni. Se ci sono, sono precari o ''tecnici laureati''. Tra qualche anno, morta o pensionata la vecchia guardia, si ritroveranno in pochi, giovanissimi e senza fondi. Quei giovanissimi rimasti non avranno ancora maturato abbastanza esperienza e non potranno contare sulla guida di nessuno, con il risultato che fare ricerca sarà ancora più difficile del normale.
Tutto questo si somma a casi di nepotismo lapalissiani. Questa la situazione odierna.

La masnada di delinquenti e puttanieri che ci siamo scelti come rappresentanti ha ora intenzione di rincarare la dose, e dare così il colpo di grazia ad una ricerca già moribonda da 20 anni.
Leggete, leggete. Un articolo, apparso sul Sole 24 Ore, é in italiano, ed é stato scritto da un noto genetista (e scrittore) della facoltà di Biologia dell'Università di Ferrara.
Eccolo.

L'altro é apparso sulla nota testata bolscevica Nature, ed é in inglese, ma qui lo trovate tradotto in italiano.
Narra le imprese del ministro più invidiato d'Europa, il "quasi" Nobel Brunetta.

Buona Lettura.

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