venerdì 31 luglio 2009

In Norvegia e ritorno

Ciao a tutti.
Quest'anno mi sono impigrito davvero, vista la frequenza dei post sul blog. Il laboratorio e tutti gli altri impegni associati chiamano... ma, entro breve, dovremmo riuscire a concludere qualcosa. Spero.

Dicevo: in Norvegia e ritorno. Una decina di giorni complessivamente, molti dei quali in compagnia di Grace e Andrew. Sono uscito in fretta e furia dal laboratorio, lasciando Yanxiao alle prese con le solite misure STM, verso l'una di venerdì 17 (il giorno giusto per prendere un aereo, diranno certi superstiziosi...) e mi sono ritrovato in ostello ad Oslo verso le 20.
Ho gironzolato un po' per il centro, dove passa una macchina ogni mezz'ora circa, per scoprire che era pieno di italiani (ma quanti siamo?). Carina, Oslo, devo dire... ho anche assistito al cambio della guardia presso il palazzo reale, previo rischio di essere investito dal pullman delle guardie... eh eh eh avevo sbagliato strada. Nel mio girovagare son finito anche al cimitero monumentale, dove ho cercato, inutilmente, le tombe di Ibsen e Munch. Le cercavano anche due vecchietti russi, che mi hanno chiesto informazioni sull'ubicazione... secondo me sono ancora là.
In serata, dopo aver impietosito il portiere dell'Anker Hotel, mi sono accomodato in camera ad attendere l'arrivo dei genitori.

Nonostante ritardi della Ryan, vecchi che chiamano preoccupati e Tim che rema contro, la famiglia, con l'eccezione di Cicci, riesce a riunirsi.
Il dì seguente visita d'obbligo alle mitiche navi vichinghe (quelle sul vostro libro di storia al capitolo: storia dei paesi scandinavi), Museo del Fram, Museo della Marina, Museo del Kon Tiki, di straforo museo dei Nobel per la pace (di straforo? visto che era tardi abbiamo fatto un giro, avevamo la carta dei musei, ma il bigliettaio era già andato a casa). Obbligatoria una visita al museo dedicato a Munch (credo ci sia qualcosa di suo in ogni cittadina della Norvegia, ma quanto ha dipinto questo?) nella cui caffetteria si possono gustare anche ottime torte.



Da Oslo abbiamo preso il treno panoramico per Flåm e da qui il traghetto che ci ha portato a Gudvangen. Fiordo spettacolare, peccato il tempo da lupi, che non ci fa apprezzare pienamente le vali, i monti innevati e lo spettacolo unico dei fiordi norvegesi.
A Gudvangen, dopo una breve sosta, conquistiamo la simpatia dell'autista del pulmino, (che il giorno dopo ci aiuterà a prendere il bus giusto) e raggiungiamo il nostro hotel, un po' pretenzioso, ma con un buffet davvero eccellente.
Bergen, davvero deliziosa, viene salutata dall "Hola!" fragoroso di alcune ragazze spagnole in treno con noi. La città, ripeto, é davvero molto carina, tuttavia... ha un problemino: almeno 275 giorni di pioggia all'anno. Dei 90, o meno, giorni di sole rimastici ne vediamo mezzo, e accontentarsi.

Al ritorno, nello stesso ostello dell'andata, ho trovato, in viaggio verso Capo Nord e le Lofoten (Pigna se sei in ascolto, questa dobbiamo farla), due ferraresi. Maial, se é piccolo il mondo!

Ciao, alla prossima

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