Carissimi lettori,
(eco) è un bel po' che non ci si sente. Colpa mia, ma anche un po' colpa di questo paese che non è interessante come il precedente, almeno per me. Lingua scontata, freddo ignorante, niente gente che sbevazza smodatamente per le strade. E poi nessuno che si faccia venire certe idee. Certe idee che solo in DK. Come per esempio questa: http://stronzo.dk/ol/. La birra con l'atteggiamento. Indovinate voi quale.
Dopo questo momento nostalgico, mi viene in mente che non vi ho mai parlato di una nuova micidiale scoperta culinaria: la poutine. Cosa? Non sapete cos'è la poutine? Si tratta di una terribile miscela, consigliata a parenti ricchi e a rischio infarto, di patatine fritte, formaggio, e salse di vario tipo. Se non siete delle pastine potete anche aggiungere salsiccia, giusto per accrescere il contenuto calorico, altrimenti troppo basso. Non ci credete? Guardate qui: http://en.wikipedia.org/wiki/Poutine
L'unico mistero è la mancata esportazione verso gli Stati Uniti e verso l'Europa.
Vi lascio con una mia foto, scattata quest'estate, di me in tenuta da cacciatore di balene. Potrei anche considerare di spedirla a Vanity Fair.
domenica 4 dicembre 2011
sabato 16 aprile 2011
Tire d'érable
Ciao a tutti!
La neve si sta infin sciogliendo e, non fosse per le temperature notturne sottozero, si direbbe persino primavera. Complice la stagione, un paio di settimane fa, Jean Brunelle, detto Gian Brunello, mi ha iniziato ad una antica tradizione quebechese: il tire d'érable.
Armato di sciroppo d'acero prodotto dalla ditta di famiglia e colmata di neve una bacinella, ha cominciato a spargere lo sciroppo sulla neve. Tutto il laboratorio, usando delle bacchette, si è poi fabbricato i lecca-lecca di sciroppo d'acero. Mmmmmmh! buoni, buoni, sono praticamente già dipendente...
Non ho potuto fare foto, Brunello m'ha preso alla sprovvista, ma questo link è corredato di belle foto: http://fr.wikipedia.org/wiki/Tire_d'érable
à la prochaine,
Federico
La neve si sta infin sciogliendo e, non fosse per le temperature notturne sottozero, si direbbe persino primavera. Complice la stagione, un paio di settimane fa, Jean Brunelle, detto Gian Brunello, mi ha iniziato ad una antica tradizione quebechese: il tire d'érable.
Armato di sciroppo d'acero prodotto dalla ditta di famiglia e colmata di neve una bacinella, ha cominciato a spargere lo sciroppo sulla neve. Tutto il laboratorio, usando delle bacchette, si è poi fabbricato i lecca-lecca di sciroppo d'acero. Mmmmmmh! buoni, buoni, sono praticamente già dipendente...
Non ho potuto fare foto, Brunello m'ha preso alla sprovvista, ma questo link è corredato di belle foto: http://fr.wikipedia.org/wiki/Tire_d'érable
à la prochaine,
Federico
domenica 9 gennaio 2011
La valigia scomparsa
Ciao a tutti,
spero che il 2011 sia iniziato bene per voi. Io ho chiuso il 2010 in maniera un po' fastidiosa e, per fortuna, ho iniziato l'anno con un lieto ritrovamento, quello della mia valigia.
La mia ghepard color turchese era stata smarrita il 30 Dicembre, complice il famigerato aeroporto CDG di Parigi. Ovviamente, me ne sono accorto solo a Montreal, dopo aver dichiarato alla dogana che avevo con me cioccolato, sale e pesto (due barattoli). Solo a sentire che avevo del cibo in valigia, quelli della dogana sono diventati isterici: mi hanno chiesto se il cioccolato fosse canadese (ah, il delizioso e rinomato cioccolato canadese...), poi mi hanno detto che dovevo dichiararlo anche se era un regalo e dovevo indicare il valore approssimato della merce che portavo. Dopo aver espletato le noiose formalità, mi sono avviato verso i nastri trasportatori in cerca del mio bagaglio, solo per scoprire che si era volatilizzato. Fatta la denuncia a chi di dovere, ho tentato di uscire dall'aeroporto per prendere l'autobus per Québec ( ci sono altre 3 ore e mezza da Montreal prima di arrivare a casa), solo che... Solo che non paghi dell'interrogatorio, i solerti doganieri mi hanno reinterrogato, visto che avevo dichiarato merce per l'esorbitante cifra di 35.5 dollari canadesi. La doganiera voleva a tutti i costi vedere il pesto (nota arma di distruzione di massa), ma in assenza del bagaglio si deve mettere il cuore in pace.
E la valigia?
Arrivato a destinazione in nottata ho dovuto attendere la Befana per vederla ritornare... naturalmente é stata recapitata nel posto sbagliato ma era, non osavo sperarlo, tutta intera. Sano e salvo anche il contenuto, alla faccia dell'inflessibile dogana.
Buon anno a tutti, alla prossima
spero che il 2011 sia iniziato bene per voi. Io ho chiuso il 2010 in maniera un po' fastidiosa e, per fortuna, ho iniziato l'anno con un lieto ritrovamento, quello della mia valigia.
La mia ghepard color turchese era stata smarrita il 30 Dicembre, complice il famigerato aeroporto CDG di Parigi. Ovviamente, me ne sono accorto solo a Montreal, dopo aver dichiarato alla dogana che avevo con me cioccolato, sale e pesto (due barattoli). Solo a sentire che avevo del cibo in valigia, quelli della dogana sono diventati isterici: mi hanno chiesto se il cioccolato fosse canadese (ah, il delizioso e rinomato cioccolato canadese...), poi mi hanno detto che dovevo dichiararlo anche se era un regalo e dovevo indicare il valore approssimato della merce che portavo. Dopo aver espletato le noiose formalità, mi sono avviato verso i nastri trasportatori in cerca del mio bagaglio, solo per scoprire che si era volatilizzato. Fatta la denuncia a chi di dovere, ho tentato di uscire dall'aeroporto per prendere l'autobus per Québec ( ci sono altre 3 ore e mezza da Montreal prima di arrivare a casa), solo che... Solo che non paghi dell'interrogatorio, i solerti doganieri mi hanno reinterrogato, visto che avevo dichiarato merce per l'esorbitante cifra di 35.5 dollari canadesi. La doganiera voleva a tutti i costi vedere il pesto (nota arma di distruzione di massa), ma in assenza del bagaglio si deve mettere il cuore in pace.
E la valigia?
Arrivato a destinazione in nottata ho dovuto attendere la Befana per vederla ritornare... naturalmente é stata recapitata nel posto sbagliato ma era, non osavo sperarlo, tutta intera. Sano e salvo anche il contenuto, alla faccia dell'inflessibile dogana.
Buon anno a tutti, alla prossima
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