domenica 7 settembre 2008

Matador

Ma non facevi il dottorato in Danimarca? Ti sei trasferito?
No, niente di tutto ciò. Un po' di pazienza e tutto sarà chiaro.
Da qualche tempo a questa parte il corso di danese si é fatto più interessante. La nostra insegnante, per abituarci al danese parlato (davvero difficile da comprendere, visto che si mangiano tutto, questi) ha cominciato a proiettare lo sceneggiato cult danese Matador. Naturalmente sottotitolato in danese, altrimenti chi capisce?
Andato in onda per la prima volta tra il 1978 ed il 1982, la serie si compone di appena 24 episodi, ma rappresenta un caso unico nella storia della tv danese. La serie fece registrare ascolti incredibili: 3,6 milioni di telespettatori seguirono la prima trasmissione della serie, in un paese che non arriva ai 6 milioni di abitanti.
La nostra storia é ambientata a Korsbæk, villaggio fittizio dello Sjælland (l'isola dove sorge Copenhagen) dal lontano 1929.
Matador narra le vicende, imprenditoriali e non, di due famiglie, gli Andersen-Skjern ed i Varnæs. Mads Andersen-Skjern, lo straniero, giunge in città per aprire una sua attività imprenditoriale, subito malvista dal banchiere Varnæs e dai negozianti suoi diretti concorrenti. Oltre alla storia delle famiglie rivali (un po' una Dinasty del nord, se volete) la scena di Korsbæk é calcata da tutta una serie di personaggi, alcuni ridicoli, come Fernando Møhge, una centenaria sorda, vagamente senile e parecchio dispotica, altri più impegnati, creati per constestualizzare storicamente la soap vichinga... un esempio? il ferroviere comunista, oppure il politico che insiste per la creazione di un esercito più forte per difendere i confini....
A parte i risvolti sentimentali e le trovate manageriali dei protagonisti, che arrivano, a volte, a sconvolgere il paesino in cui la Dallas scandinava é ambientata, la serie nutre qualche ambizione ulteriore. Riesce, almeno fino ad un certo punto, ad offrirci uno spaccato della vita danese, in un periodo, 1929-1947, cruciale per capire Danimarca ed Europa oggi. I temi trattati sono numerosi: la serie inizia nel bel mezzo della crisi del '29 e, benché ci sia una netta divisione tra classi agiate e ceti medio-bassi, si delineano chiaramente all'orizzonte cambiamenti irreversibili: ruolo delle donne messo in discussione e loro decisiva emancipazione durante la fase critica del secondo conflitto mondiale; maggiore potere d'acquisto per le classi meno abbienti, che permetteranno al protagonista di aprire un negozio di abbigliamento per tutti, battendo una concorrenza ancora legata a vecchissimi schemi, secondo i quali solo i facoltosi possono servirsi a bottega.
La saga attraversa infine il periodo tragico del secondo conflitto mondiale, con l'invasione nazista e la resistenza, che si adopererà per sfollare gli ebrei danesi nella neutrale Svezia.
Sì, sì vi siete letti il pistolotto, ma una domanda vi é rimasta....perché Matador? che c'entra?
Matador é il termine che, per i danesi, indica l'imprenditore di successo...ed anche il gioco del Monopoli!

Alla prossima,

Federico